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Galleria Grande - Reggia di Venaria
La Reggia di Venaria, ovvero un viaggio a Parigi tra giardini e Art Nouveau

La Reggia di Venaria, ovvero un viaggio a Parigi tra giardini e Art Nouveau

Elisabetta

Se anche voi come me, ogni tanto avete voglia di evadere dalla quotidianità e volare a Parigi, ma avete solo il tempo di una giornata, potete trovare un po’ di Parigi alla Reggia di Venaria Reale. Nel tempo di una mezz’oretta da Torino con il Venaria Express vi ritroverete con lo sguardo perso nei bellissimi giardini settecenteschi in stile francese: una lunga allea centrale occupata da un canale a stramazzi (le cascatelle di 60 cm) che va dalla sala di Diana, fulcro della residenza Seicentesca, fino a quello che era il Tempio di Diana, con sullo sfondo le Alpi.

Passeggiate fino ai giardini Alti di fronte alla Galleria Grande e alzando lo sguardo al cielo osserverete i tetti spioventi e i torrioni à la mansarde, in perfetto stile francese. Passeggiando lungo l’Allea Reale, ammirando le meraviglie del giardino e lasciando che il vostro sguardo si perda nell’infinito dell’adiacente Parco della Mandria, vi sentirete dame e gentiluomini di corte in una residenza reale parigina.

La Reggia di Venaria - Venaria Reale
La Reggia di Venaria – Venaria Reale
Giardino - Reggia di Venaria
Giardino – Reggia di Venaria
Canale - Reggia di Venaria
Canale – Reggia di Venaria

Se poi le atmosfere parigine Settecentesche non vi bastano, ma volete rivivere l’evoluzione della ville lumière ed il suo periodo migliore, fino al 26 gennaio 2020 nelle Sale dei Paggi della Reggia c’è la bellissima mostra “Art Nouveau – il trionfo della bellezza”. Curata dall’inglese Katy Spurrell, questa mostra è davvero un bel modo di staccare completamente dalla vita di tutti i giorni e ritrovarsi nella Parigi di fine Ottocento.

In quel periodo, la nascita dei grandi stati nazionali in Europa portò a un periodo di relativa calma e grande sviluppo: le città crescevano e il ritmo della vita era sempre più rapido, le produzioni industriali di prodotti di uso comune avevano tolto gusto ed eleganza ai manufatti e la piccola e media borghesia, escluse dal mercato dell’alto artigianato troppo costoso, richiedevano prodotti a costi contenuti ma pur sempre artistici e meno dozzinali di quelli dell’industria.

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In questo clima di rapido sviluppo e di progresso, gli artisti si rifiutano di guardare al passato e all’accademismo; sentono la necessità di creare un’arte che stia al passo con i tempi, un’arte nuova, appunto in francese, art nouveau. Parigi è in questo periodo la capitale indiscussa dell’arte in Europa ed è quindi inevitabile che questa nuova tendenza artistica, seppur emersa inizialmente in Belgio ed Inghilterra, si sviluppi e raggiunga livelli spettacolari proprio a Parigi ed in Francia, divenendo lo stile per eccellenza della modernità cittadina.

Attraverso mobili, decorazioni, complementi d’arredo, dipinti e litografie, la curatrice ci mostra le varie sfaccettature di questo movimento artistico che fu l’unico a permeare massicciamente tutti gli aspetti del vivere quotidiano, iniziando dalle arti applicate. Il percorso è diviso per aree tematiche, così si inizia dalla grande protagonista dell’arte nuova: la natura, la forma naturale che in seguito alle scoperte scientifiche viene posta sullo stesso livello della forma umana, in quanto l’uomo fa parte della natura. E nelle città l’utilizzo di forme e decorazioni naturali negli arredi e nell’oggettistica è la necessità per l’artista di costruire delle oasi finte all’interno del tessuto urbano e nelle case e riportare l’uomo all’interno della natura.

Art Nouveau - Ensemble delle Ombrellifere - Louis Majorelle
Ensemble delle Ombrellifere – Louis Majorelle

All’interno della natura e della rappresentazione dell’Art Nouveau, la donna è protagonista indiscussa di questo periodo. La liberazione della donna che ci giunge dagli Stati Uniti con il dress reform movement -l’abolizione di nastri e corsetti- ci permette finalmente di avere donne più forti, indipendenti, che fanno sport e che possono diventare pericolose per l’uomo, ed è proprio così che vedrete la donna ritratta in mostra da un artista (uomo ovviamente!): una femme fatale, che maneggia vetriolo e morfina.

Art Nouveau - La Ragazza con il Vetriolo - Eugene Grasset
La Ragazza con il Vetriolo – Eugene Grasset
Art Nouveau - La Morphinomane - Eugene Grasset
La Morphinomane – Eugene Grasset

E come parlare di donna e art nouveau, senza parlare di Sarah Bernhardt. Alla famosissima ed amatissima attrice francese è dedicata la sezione successiva, dove si esibisce una ricca raccolta di ritratti della “divina”, realizzati da tutti gli artisti di primo piano che all’epoca si occuparono di lei e della rappresentazione pubblica della sua immagine.

Art Nouveau - Sarah Bernhardt - Alphonse Mucha
Sarah Bernhardt – Alphonse Mucha
Art Nouveau - Sarah Bernhardt sulla scena - Georges Clairin
Sarah Bernhardt sulla scena – Georges Clairin

Vengono poi esposti gli arredi originali e il modo di pubblicizzarli: infatti questo è anche il periodo d’oro per il manifesto pubblicitario. Queste opere d’arte rese accessibili a tutti erano realizzate da artisti come Toulouse-Lautrec e Mucha, ma non erano pezzi unici ed originali in quanto prodotte in numerose copie, grazie alle nuove tecnologie utilizzate nella produzione di litografie a colori. In questa sezione ricchissima di esemplari, sono interessantissimi i manifesti per i Salon de Cent o per spettacoli teatrali, alcuni dei quali tradiscono le influenze delle stampe giapponesi di inizio secolo.

Art Nouveau - Manifesto per il Salon des Cent - Henri de Toulouse-Lautrec
Manifesto per il Salon des Cent – Henri de Toulouse-Lautrec
Art Nouveau - Manifesto per il Salon des Cent - Alphonse Mucha
Manifesto per il Salon des Cent – Alphonse Mucha
Il Ventaglio e la Parasole - Eugene Grasset
Il Ventaglio e la Parasole – Eugene Grasset

La sezione conclusiva, è il volo di ritorno da Parigi a Torino del nostro ideale viaggio: il movimento dell’arte nuova in Italia prende il nome di Liberty ed è leggermente successiva, è la continuazione dell’art nouveau. In mostra una scrivania e sedia di Enrico Monti che furono esibite all’Esposizione Internazionale d’arte decorativa e moderna che si tenne a Torino nel 1902, e come potrete osservare, la linea del Liberty italiano è più pulita, senza decorazioni di piante e fiori: il movimento dell’art nouveau si esaurisce approssimativamente intorno al 1905 e la tendenza nel design proseguirà con linee più pulite.

Stile Liberty Italiano - scrivania e sedia - Enrico Monti
Stile Liberty Italiano – scrivania e sedia – Enrico Monti

Il nostro viaggio a Parigi è finito, ma è bello sapere che è sempre qui, lontano solo una mezz’ora di autobus e ci possiamo tornare tutte le volte che ci viene voglia.

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Info Utili

La Reggia di Venaria Reale

Indirizzo: Piazza della Repubblica, 4, 10078 Venaria Reale TO

Orari:
– Lunedì: giorno di chiusura (tranne eventuali giorni Festivi)​
Dal 25 agosto al 15 settembre:
– Da martedì a venerdì: dalle ore 10 alle 18
– Sabato, domenica e festivi: dalle ore 10 alle 19.30
Dal 16 settembre al 31 dicembre:
– Da martedì a venerdì: dalle ore 9 alle 17
– Sabato, domenica e festivi: dalle ore 9 alle 18.30.​​
La mostra Art Nouveau resta aperta fino alle 19.30

Tariffe:

Tutto in una Reggia – 25€ (Il biglietto comprende la visita alla Reggia, ai Giardini e alle mostre in corso)
Mostra Art Nouveau – 14€

Visita Guidata: Poi prenotare la tua visita guidata qui.

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Art Nouveau, Arte, Venaria Reale

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