Torino città di artisti, calciatori e … tori
Per chi è di Torino o ci abita da un po’ di tempo, vedere rappresentazioni del toro un po’ ovunque nell’arredo urbano non è niente di strano. Il toro è il simbolo della città, presente sullo stemma ufficiale e lo si può facilmente vedere sulle fontanelle pubbliche (toret) o sulla pavimentazione in piazze centrali (p.za San Carlo, p.za Palazzo di Città). Ma ce n’è uno che per la sua forza espressiva e per la sua freschezza, pur essendo un’immagine consueta, riesce sempre a stupirmi, a farmi fermare per osservarlo e farmi compiacere di essere torinese.
In zona quadrilatero, piazzetta Visitazione, dall’edificio che ospitava gli uffici del tribunale, irrompe un bellissimo toro in bronzo con corna dorate, possente, aggressivo, che pare aver sfondato il muro e volerlo attraversare. L’installazione di arte contemporanea è perfettamente integrata nella facciata di questo edificio appena ristrutturato ma che vanta una storia che risale all’insediamento in questo isolato dell’Ordine degli Agostiniani Calzati (metà XVI sec.) e la cui costruzione vera e propria è documentata agli inizi del Settecento.
L’autore del capolavoro è Richi Ferrero, artista torinese poliedrico che ha contribuito moltissimo allo svecchiamento e all’abbellimento della regione e della città (è autore dell’illuminazione permanente del forte di Exilles, del percorso museale al Museo della Sindone, della gru edile illuminata di blu delle “Luci d’Artista” delle prime edizioni).
Incaricato dalla società Building, che si è occupata della ristrutturazione totale dell’edificio chiamato oggi “Quadrato”, è lui l’artista che ha anche firmato l’installazione “Giardino Verticale e Giardino Barocco” nella corte interna della casa più bella del mondo 2015 (Building of the Year 2015), secondo il sito di architettura ArchDaily. Il protagonista del giardino è un albero in acciaio, sospeso tra il primo e il terzo piano, con i rami in tubi inox e puntali luminosi che al calar del sole s’illuminano così come le fioriere ai balconi, creando un grande effetto scenico.
The Number 6, è il nome che la società Building ha dato al proprio progetto di recupero, ristrutturazione e rilancio del seicentesco Palazzo Valperga (1663) in eccellente ma sobrio stile barocco, acquisito nel Settecento dal conte Galleani di Canelli e successivamente convertito da casa storica privata ad edificio da reddito. Oggi il palazzo che si trova al numero 6 di via Alfieri conserva la facciata originale barocca, ma all’interno sono stati creati 36 appartamenti di altissimo valore, supertecnologici e superesclusivi.
Una targa in facciata ci ricorda che dal 1929 al 1962 in questo edificio, al primo piano ha avuto sede il Torino Football Club. Ed oggi che l’edificio ospita appartamenti di altissimo livello abitativo, quasi come per uno strano karma, pare che tanti di questi appartamenti siano di proprietà di calciatori delle due squadre torinesi, il Torino e la Juventus.
Al contrario, infatti, di 10-15 di anni fa, quando i calciatori amavano appartarsi nelle loro abitazioni sulla collina torinese, pare che la tendenza da alcuni anni per i campioni del calcio, sia quella di abitare in edifici storici di grande valore del centro città. A pochi passi dal Palazzo Valperga Galleani di Canelli, c’è anche il Lagrange 12, un altro recupero di palazzo storico con appartamenti supertecnologici, eleganti e di design molto apprezzati dalla categoria.
Anche qui abbiamo il connubio di architettura ed arte contemporanea: all’interno della corte centrale un bellissimo cancello in stile futurista, opera ancora una volta di Richi Ferrero, che rappresenta una moto ed il suo movimento, un tributo a Depero, come conferma l’autore che ha cercato con quest’opera il dialogo con la vocazione razionalista di una delle quattro pareti che si affacciano sul cortile.
E sul palazzo, a protezione dello stesso e della città un guerriero stilizzato in acciaio, facente parte della triade dei guerrieri che l’artista Ferrero ha posizionato in città. Il risultato è eccellente: “Equinox”, questo il titolo dell’opera, di giorno è una scultura leggera che si staglia nel cielo e di notte è una sagoma illuminata a dare un tocco in più di magia alla città.
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